14 gennaio 2021

TRANSGENDER GENERATION





EPISODE 1

GENERE: Genderfluid, Gender Critical











La serie "Transgender Generation" vuole gettare uno sguardo storico-critico alla moderna rivoluzione sessuale che vede l'affermarsi di tutte le identità transgenere che contestano la dualità "maschile/femminile".

Nel 20imo secolo i bambini transgender hanno giocato un ruolo centrale nella medicalizzazione delle persone trans, di tutti i sessi e  genere. 

La scienza medica ha riconsiderato il sesso e il genere come plastici proprio sperimentando su neonati e bambini trans e intersessuali secondo la sua logica razziale. 

Il modello medico risultante ha patologizzato le persone trans creando una vera e propria industria transgender, ormai inglobata anche in quella dello spettacolo.

La Gender Revolution, figlia dell'industria tecno-culturale del 21imo secolo, è cominciata.


copyright 2021 (©) Alessio Mannucci




"La mia nuova vagina non mi renderà felice" 
Andrea Long Chu




SIGLA












16 Luglio 2020

Rodrigo Alves, il ‘Ken umano’, è diventato Jessica.

Dopo essersi sottoposto a molteplici interventi, tra cui la femminilizzazione facciale, ora si chiama Jessica Alves e vuole diventare madre per creare così una bella famiglia di mostri transgender post-umani.




"Non ho ancora organi femminili ma non mi sento meno femminile di qualsiasi altra donna, i miei desideri e i miei sentimenti di essere umano dovrebbero essere rispettati”.

"Ero molto infelice, dovevo andare verso la transizione o morire. Non c’era una terza via. Devo ancora effettuare due o tre interventi per completarla, dopo giuro che smetterò con le operazioni chirurgiche".




21 Dicembre 2020


Dopo il sorprendente coming out con cui ha annunciato al popolo dei suoi fans di essere una transgender, l’attrice Ellen Page ha condiviso su Instagram il primo post nelle vesti di Elliot Page




«Dal profondo del mio cuore, grazie», sono queste le prime parole pubblicate dalla star del cinema (grazie all'interpretazione nel film "Juno" ha ricevuto la candidatura all'Oscar come miglior attrice; è stata poi protagonista della saga cinematografica di X-Men, ha interpretato l'architetto Arianna in "Inception" di Christopher Nolan e più recentemente Vanya nella popolare serie Netflix "The Umbrella Academy"). 

«Il vostro amore e il sostegno sono stati il regalo più grande», ha continuato rivolgendosi a tutti coloro che hanno accolto con affetto il suo desiderio di cambiare vita e di essere chiamato Elliot. 

Compresi molti nomi noti dello star system che l'hanno virtualmente abbracciata: da Charlize Theron a Miley Cyrus, da Julianne Moore a Selma Blair e America Ferrera, da Natalie Portman a Naomi Watts e Kim Kardashian.

«State al sicuro», ha poi continuato rivolgendosi ai suoi follower invitandoli ad «esserci l’uno per l’altro». Per poi rivolgere un appello ben preciso: «Se potete supportate Trans Lifeline e Transanta», realtà che supportano le comunità trans. 

L’attrice, col suo coming out, ha dichiarato l’intenzione di mettersi a disposizione per costruire una società più amorevole ed equa

E ora chiede l’aiuto dei suoi sostenitori. Ai quali rivolge un ultimo invito: «Ci vediamo nel 2021» ha scritto. Il prossimo anno, infatti, l’attore tornerà nella nuova stagione di "The Umbrella Academy" su Netflix. 







Lille, Francia, 18 Dicembre 2020

Tanti dei suoi compagni si sono riuniti ieri nel cortile del loro liceo, il Fenelon, nel centro di Lille. «Non accusiamo nessuno, vogliamo solo che le cose cambino».

Foaud, 17 anni, la loro amica transgender, non c’è più.

Si è impiccata nella sua camera, in un centro di accoglienza lì vicino, dove viveva.

Da qualche mese aveva cominciato ad identificarsi pubblicamente come un donna e a vestirsi da ragazza. Si era presentata in gonna anche al liceo, scatenando una prima opposizione. 

Secondo i suoi amici, «non era perseguitata, ma in preda a un malessere dovuto alla difficoltà di vivere in una società che non vuole evolvere». 






Il suicidio di  Foaud ha provocato un movimento di protesta che chiede al sistema educativo francese di proteggere gli studenti transgender.

Il ministro francese per la diversità, Elisabeth Moreno, ha twittato: "Dobbiamo assolutamente combattere la transfobia, ovunque". 

Il ministro dell'Istruzione Jean-Michel Blanquer ha twittato: "La morte di Fouad sfida la nostra società su tutto ciò che dobbiamo fare per garantire che i diritti di tutti siano rispettati".









Svezia, 24 Febbraio 2020

Malou von Sivers, un'importante giornalista svedese, ha dedicato il suo programma televisivo notturno al clamoroso aumento del numero di adolescenti transgender.

Dati dell'autorità sanitaria svedese dimostrano che nel corso di un periodo di dieci anni, c'è stato un aumento del 1500% nel numero di ragazzi trans a cui è stata diagnosticata la disforia di genere o disturbo dell'identità di genere ovvero il malessere percepito da chi non si riconosce nel proprio sesso o genere.

L'aumento delle diagnosi - che corrisponde all'aumento del numero di adolescenti britannici - ha portato, a marzo 2019, uno psichiatra svedese che scrive per un importante quotidiano ad affermare che l'assistenza sanitaria approvata a livello internazionale per gli adolescenti trans è "un grande esperimento".




Una affermazione in linea con le dichiarazioni anti-trans fatte dai media britannici, che suggeriscono che i bloccanti della pubertà - il trattamento medico più comune per gli adolescenti trans, che mettono in pausa la pubertà fino a quando la persona non è abbastanza grande da decidere se passare alla transizione chirurgica  - sono pericolosi.

Un altro studio di riferimento uscito a gennaio 2020 ha mostrato che offrire bloccanti della pubertà agli adolescenti trans che soffrono della disforia di genere riduce significativamente il rischio di suicidio e le possibilità di sviluppare problemi di salute mentale a breve e lungo termine.




In Svezia, le dichiarazioni anti-trans nei media hanno portato a piani del governo per cambiare l'età in cui i giovani possono accedere alla operazione chirurgica.

Un programma televisivo investigativo ha preso di mira un team dell'ospedale dell'Università Karolinska di Stoccolma specializzato nel trattamento di minori affetti da disforia di genere. 

L'unità è stata criticata per aver eseguito doppie mastectomie su bambini di età inferiore a 14 anni senza aver valutato adeguatamente altri problemi psichiatrici o di sviluppo dei pazienti. 




Hanno fatto scalpore due casi, quello di un ex uomo trans, Sametti, che si è pentito del suo trattamento irreversibile, e di Jennifer Ring, una donna trans di 32 anni che si è impiccata quattro anni dopo l'intervento.

Un esperto psicologo a cui è stato mostrato il suo diario medico ha detto che mostrava chiari segni di psicosi nel momento in cui ha cercato per la prima volta un trattamento per la disforia di genere.

La Swedish Agency for Health Technology Assessment, l'Agenzia Svedese per la Valutazione delle Tecnologie Sanitarie, ha riferito al governo di aver trovato pochissime ricerche sul motivo dell'aumento delle richieste e sui rischi o benefici dei trattamenti ormonale e chirurgico.

Un rapporto del Board of Health and Welfare ha rilevato che al 32,4% dei ragazzi di età compresa tra 13 e 17 anni con disforia di genere registrati alla nascita come donne è stato diagnosticato anche disturbo d'ansia, al 28,9% la depressione, al 19,4% l'ADHD e al 15,2 per cento l'autismo.







Londra, 2 Dicembre 2020

Alla Tavistock and Portman NHS Foundation Trust, che gestisce l’unico “Servizio per lo Sviluppo dell’Identità di Genere” di tutta l’Inghilterra, sarà proibito prescrivere i bloccanti della pubertà ai minori di 16 anni senza l’autorizzazione di un tribunale.

È il risultato della causa intentata da Keira Bell, una ragazza britannica di 23 anni, che a 16 anni aveva intrapreso il percorso per diventare uomo fino a sottoporsi ad una doppia mastectomia, per poi, invece, capire di essere stata indotta troppo frettolosamente dai medici dell’Istituto su quella strada.
Non avevo bisogno di chirurgia e di farmaci – ha raccontato – ma solo di sapere che andavo bene così com’ero”, dice Keira che oggi si dichiara semplicemente lesbica.

La ragazza, che oggi si ritrova con un corpo mutilato, la barba e il timbro di voce maschile, si è unita all’ex infermiera psichiatrica di Tavistock
Sue Evans e alla madre di una ragazza confusa sul proprio genere, nota solo come la “signora A”, nella causa contro l’ospedale britannico.

Bell e le sue colleghe hanno raccolto in rete oltre 37.000 euro per finanziare il procedimento.

Susan Evans ha raccontato il perché dell’azione legale sulla pagina di raccolta fondi: “Mentre lavoravo presso l’Istituto Tavistock mi sono subito preoccupata per l’approccio terapeutico. Quando mi sono unita al team mi aspettavo che i giovani sarebbero stati valutati in profondità e avrebbero ricevuto supporto e cure psicologiche per diversi anni", ha spiegato l’infermiera. Dopo di lei altri medici si sono dimessi in polemica con i protocolli del centro, tra cui il veterano dell’ospedale Marcus Evans. In sostanza la domanda cui l’Alta Corte doveva rispondere era: Un minorenne è in grado di dare un consenso informato all’uso di farmaci ormonali potenti che portano, quasi sempre, a cambiamenti irreversibili nella sua vita?”.

I tre giudici hanno risposto di no.È altamente improbabile che un bambino di 13 anni sia in grado di fornire un consenso informato alle terapie destinate a bloccare la pubertà come è anche è dubbio che a 14-15 anni si possano capire i rischi a lungo termine e le conseguenze di questa scelta”, hanno scritto nella sentenza.

È la prima volta che un tribunale interviene per delineare una cornice giuridica al cambio di sesso per i minorenni.

Il Regno Unito, dopo essere stato in pole position sul fronte delle liberalizzazioni sembra aver invertito la rotta.

Di recente il governo conservatore ha fatto marcia indietro sull’autocertificazione di genere (self-id) mentre il Dipartimento dell’Educazione ha varato nuove linee guida che impediscono la trans-propaganda nelle scuole.
In Italia, i trattamenti di minori con bloccanti ormonali sono stati autorizzato dopo l’ok pressoché unanime nel 2018 del Comitato Nazionale di Bioetica, unico voto contrario quello di Assuntina Morresi.

Non ci sono dati su quanti minori sono stati sottoposti al trattamento finora.










La gender revolution investe le politiche neo-liberali e liberiste, la scienza, la morale, la propaganda, il mediascape, e soprattutto la protezione dei più vulnerabili, i bambini.

Dal punto di vista scientifico la questione è bioetica.




La dott.ssa Kathleen Stock, 49 anni, professoressa di filosofia presso l'Università del Sussex, si è espressa apertamente sulle questioni relative all'identità di genere affermando che molte università del Regno Unito stanno diventando "istituzioni transattiviste" dove il dibattito accademico libero è censurato e soppresso.

In una lettera aperta intitolata 'Open Letter Concerning Transphobia in Philosophy', 600 suoi colleghi provenienti da istituzioni tra cui la LSE e il MIT l'hanno criticata definendo le sue parole come "visioni transfobiche".




Due biologi hanno denunciato il "negazionismo sessuale" in una pubblicazione del Wall Street Journal. Colin Wright, della Penn State University, e Emma Hilton, dell'Università di Manchester, sostengono che l'esistenza di solo due sessi, maschio e femmina, è un fatto scientifico innegabile e che l'ideologia transgender è "un'eccentrica teoria accademica".

Come sottolineano, anche prestigiose riviste scientifiche stanno promuovendo una visione non binaria del sesso

"L'idea di due sessi è semplicistica", ha dichiarato Nature nel 2015. Un articolo di Scientific American del 2018 affermava che "i biologi ora pensano che esista uno spettro più ampio di una semplice femmina e maschio binaria". E nel 2018 il New York Times ha spiegato "Perché il sesso non è binario".

Wright e Hilton descrivono tali opinioni come "una tendenza pericolosa e anti-scientifica verso la totale negazione del sesso biologico".

"È falso ad ogni immaginabile scala di risoluzione".








Einar Magnus Andreas Wegener nasce il 28 dicembre del 1882 a Vejle, in Danimarca, 

Durante i suoi studi alla scuola d'arte di Copenhagen incontra Gerda Cottlieb.

I due, aspiranti artisti, entrambi illustratori, si sposano nel 1904. Einar era specializzato nel dipingere paesaggi, mentre Gerda lavorava per riviste di moda e creava libri illustrati. 

Einar posa più volte come modella in abiti da donna per la moglie. Da lì inizia a manifestare la sua identità femminile e ad immaginare di vivere la vita come una donna

Durante questa fase inizia a confrontarsi con vari medici che lo riconoscono come schizofrenico e malato di mente sottoponendolo a cure anti-devianza. 

Nel 1912 Einar e Gerda si trasferiscono a Parigi. Qui Einar è libero di vivere apertamente come una donna, vestendosi come tale e assumendo il nome di Lili Elbe





Lili viene a conoscenza della possibilità di trasformare in modo permanente il suo corpo da maschio a femmina presso l'Istituto tedesco di Scienze Sessuali a Berlino, fondato dal Dr. Magnus Hirschfeld, che ha coniato il termine "transessualismo" nel 1923. 

Hirschfeld, un omosessuale, cercava di dimostrare che l'omosessualità è un fenomeno biologico e non una depravazione sessuale, come sosteneva la scienza medica.

Iniziò a ricercare le cause e la natura dell'omosessualità e, con la diffusione della sua reputazione, un numero crescente di pazienti maschi andò da lui in cerca di consigli. Istituì degli incontri settimanali per tutti coloro che non erano soddisfatti della loro sessualità.

Presto giunse alla convinzione che il genere è tutt'altro che binario, che in realtà le divisioni tra uomini e donne sono più intricate e complesse.






All'epoca gli interventi chirurgici di riassegnazione sessuale erano ancora in fase sperimentale ed estremamente rischiosi, sicuramente Lili non è stata la prima a sottoporsi a questo tipo d'interventi. 

Nel 1930 Lili si sottopone al suo primo intervento, la rimozione dei testicoli; successivamente, tra il 1930 e il 1931, procede con i successivi interventi: rimozione del pene e trapianto di ovaie, ma ne subisce anche un altro, per un  rigetto. 

Questi interventi le consentono di cambiare legalmente nome e sesso e di ricevere il passaporto come Lili Elbe. Il re della Danimarca Cristiano X annulla però il matrimonio con Gerda. I due si separano amichevolmente. 

Lili, nel suo diario personale, descrive i suoi cambiamenti come una rinascita nella donna che ha sempre saputo di essere, e decide di non dipingere più in quanto, per lei, quello d'illustratore era un lavoro che apparteneva ad Einar. 

L'ultimo intervento, quello del trapianto di utero e costruzione di una vagina artificiale, per poter avere una gravidanza, le è fatale: muore infatti, quasi cinquantenne, a seguito di gravi complicanze, il 13 settembre 1931.  

La storia di Elbe è stata pubblicata dopo la sua morte da Ernst Ludwig Harthern-Jacobson (sotto lo pseudonimo di Niels Hoyer) tratta dai suoi diari personali in conformità con le sue ultime volontà. 

Il libro "Man into Woman: The First Sex Change", pubblicato nel 1933, è il resoconto completo e dettagliato di questa rivoluzionaria transizione sessuale.


Il film del 2015 "The Danish Girl", diretto da Tom Hooper, basato sulla vita di Elbe, è stato bandito dai cinema del Qatar dopo le proteste contro la sua "depravazione". 




TO BE CONTINUED

     



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