Mozambico, 24 Febbraio 2021
I corpi senza vita di 100 delfini giacciono su un'isola al largo delle coste del Mozambico.
Altre ottantasei carcasse si trovano sull'isola di Bazaruto, a nord della capitale Maputo.
I delfini generalmente seguono il loro capo a riva quando sono in pericolo.
La regione è stata flagellata da un altro violento ciclone tropicale, Guambe, che ha portato piogge torrenziali e venti a circa 155 chilometri orari.
Il cambiamento climatico sta scaldando le acque dell’Oceano Indiano che sviluppano maggiori correnti causando un numero più alto di cicloni.
Il 23 gennaio scorso il Mozambico è stato colpito da Eloisa. Le forti piogge hanno fatto esondare i fiumi Buze, Save e Ponguè lasciando quasi 12 mila persone senza casa.
Tel Aviv, 21 febbraio 2021
Israele ha chiuso tutte le sue spiagge dopo che una fuoriuscita di petrolio in mare aperto ha depositato circa dozzine di tonnellate di catrame su oltre 100 miglia di costa causando un disastro ecologico.
Una giovane balenottera comune è morta per aver ingerito il liquido nero viscoso.
La causa esatta della fuoriuscita è sotto indagine da parte dei funzionari ambientali israeliani.
Molti dei volontari che si sono recati sulle spiagge per aiutare a ripulire il catrame sono stati ricoverati in ospedale dopo aver inalato fumi tossici.
(Lake Koroneia, Greece)
23 Febbraio 2021
Ottanta specie di pesci di acqua dolce sono state dichiarate estinte, 16 solo nel 2020.
"La biodiversità dell'acqua dolce sta diminuendo a una velocità doppia rispetto a quella degli oceani e delle foreste", dice Stuart Orr del World Wildlife Fund (WFF).
Questo declino "catastrofico" minaccia la salute, la sicurezza alimentare e il sostentamento di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.
"Circa 200 milioni di persone in Asia, Africa e Sud America si affidano ai pescatori d'acqua dolce per la loro principale fonte di proteine", scrivono i ricercatori nel rapporto del WWF "The World's Forgotten Fishes".
Gli ecosistemi di acqua dolce affrontano una combinazione devastante di minacce: la distruzione dell'habitat, le dighe idroelettriche, l'eccessiva estrazione di acqua per l'irrigazione, vari tipi di inquinamento, la pesca eccessiva, l'introduzione di specie invasive e il cambiamento climatico.
Il World Wildlife Fund, la Global Wildlife Conservation e The Nature Conservancy chiedono ai governi di attuare un "piano di emergenza" per salvare la biodiversità dell'acqua dolce.
24 Febbraio 2021
Gli orsi polari e i narvali, cetacei appartenente alla famiglia dei delfinatteri, lottano sempre più duramente per la sopravvivenza a causa della grande perdita di ghiaccio nell'Artico.
Gli orsi polari si nutrono principalmente del grasso delle foche una fonte di cibo più difficile da trovare. Il ghiaccio marino su cui cacciano si è ridotto del 13% ogni decennio dal 1979.
Gli orsi polari ora nuotano per una media di tre giorni per trovare foche o cercare fonti di cibo terrestre.
I narvali sono nuotatori molto resistenti che possono raggiungere profondità di 1.500 metri (5.000 piedi) alla ricerca dell'ippoglosso nero, la loro preda preferita.
Hanno bisogno di cavità per la respirazione, ma il ghiaccio sta cambiando rapidamente e si muove in modi nuovi, il che significa che le cavità si spostano e in alcuni casi scompaiono.
"Il mondo artico è molto più imprevedibile per questi animali ora", dice il dottor Terrie Williams, del dipartimento di ecologia e biologia evolutiva dell'Università della California di Santa Cruz.
Le orche assassine, che si sono unite all'ecosistema marino artico, sono note per attaccare e uccidere i narvali, che si muovono lentamente.
"Il declino degli orsi polari e dei narvali provocherà un effetto a catena", affermano i ricercatori.
SIGLA
"I will restore to you the years that the locust hath eaten" (Book of Joel 2:25).
22 Febbraio 2021
I cambiamenti climatici hanno creato le condizioni ideali per l'invasione di cavallette che ha distrutto raccolti e pascoli in tutta l'Africa orientale e nel Corno.
I mari più caldi stanno creando più pioggia, risvegliando le uova dormienti, mentre i cicloni, che disperdono gli sciami stanno diventando più forti e più frequenti.
Nella Laikipia, nel Kenya centrale, nuvole di locuste divorano i raccolti e altra vegetazione.
Gli sciami possono viaggiare fino a 150 km (93 miglia) al giorno e possono contenere tra i 40 e gli 80 milioni di locuste per chilometro quadrato.
“Distruggono tutti i raccolti quando entrano nelle fattorie. A volte sono così tante che non puoi distinguere quali sono i raccolti e quali sono le locuste”, dice l'agricoltore Joseph Mejia.
The Bug Picture, una azienda africana di agricoltura rigenerativa, sta lavorando con le comunità della zona per raccogliere gli insetti e macinarli, trasformandoli in mangimi ricchi di proteine e fertilizzanti organici per le fattorie.
"Stiamo cercando di creare speranza in una situazione senza speranza", dice Laura Stanford, fondatrice di The Bug Picture.
Le locuste vengono raccolte di notte alla luce delle torce quando si riposano su arbusti e alberi.
Gli insetti vengono triturati ed essiccati, quindi macinati e trasformati in polvere, che viene utilizzata nell'alimentazione animale o in un fertilizzante organico.
Potpecko lake, southwest Serbia
Nairobi, 22 Febbraio 2021
Gli esseri umani stanno rendendo la Terra un pianeta inabitabile.
"Per troppo tempo abbiamo condotto una guerra insensata e suicida contro la natura", ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres alla quinta sessione dell'UN Environment Assembly (UNEA-5).
Il rapporto dell'United Nations Environment Programme (UNEP) "Making Peace With Nature: A scientific blueprint to tackle the climate, biodiversity and pollution emergencies” chiede di cambiare ciò che i governi tassano, il modo in cui le nazioni valutano la produzione economica, il modo in cui viene generata l'energia, il modo in cui le persone si spostano, pescano e coltivano, nonché ciò che mangiano.
"I nostri figli e nipoti erediteranno un mondo di eventi meteorologici estremi, innalzamento del livello del mare, drastica perdita di piante e animali, insicurezza alimentare e idrica e una maggiore probabilità di future pandemie", afferma l'autore principale del rapporto Sir Robert Watson, che ha presieduto i precedenti rapporti scientifici delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità.
"L'emergenza è più profonda di quanto pensassimo solo pochi anni fa, siamo vicini al punto di non ritorno", ha detto Guterres.
Il rapporto chiarisce che "non c'è più tempo per il pensiero lineare, per affrontare i problemi uno alla volta".
Dipartimento di Islas de la Bahía, 27 Ottobre 2017
Immagini scioccanti mosrano il limpido mare blu dell'isola honduregna di Roatan soffocato da una marea di rifiuti di plastica: posate, borse, bottiglie involucri galleggianti tra le alghe.
Oltre 1,56 miliardi di mascherine utilizzate contro la trasmissione del coronavirus sono finite negli oceani nel 2020.
Queste maschere in polipropilene non biodegradabili potrebbero richiedere fino a 450 anni per degradarsi. Le microplastiche rilasciate influenzeranno gravemente il ciclo di vita delle crature marine.
"Le 4.680 - 6.240 tonnellate metriche di maschere per il viso sono solo una piccola frazione delle milioni di tonnellate metriche di plastica stimate che entrano nei nostri oceani ogni anno", dice Teale Phelps Bondaroff, autore principale delol studio e direttore della ricerca per OceansAsia, un'organizzazione per la conservazione marina con sede a Hong Kong.
Più di otto milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani ogni anno. Si stima che entro il 2050 ce ne saranno più del pesce.
I nostri mari ora contengono circa 51 trilioni di particelle microplastiche, 500 volte di più delle stelle nella nostra galassia.
L'inquinamento da plastica uccide circa 100.000 mammiferi marini e tartarughe, oltre un milione di uccelli marini e un numero ancora maggiore di pesci, invertebrati e altri animali ogni anno. Ha anche un impatto negativo sulla pesca e sull'industria del turismo e costa all'economia globale circa 13 miliardi di dollari per anno.
Questo inquinamento sta contribuendo in tutto il mondo alla sesta estinzione di massa della vita sulla Terra.
Copenaghen, 11 Febbraio 2021
Una bomba a orologeria nell'Artico minaccia di causare una catastrofe climatica.
L'Artico è uno dei più grandi serbatoi di carbonio del mondo, ospita circa 1.400 gigatonnellate di carbonio congelato nel permafrost, quasi il doppio di quanto è contenuto attualmente nell'atmosfera, oltre quattro volte più di quello rilasciato dagli esseri umani sotto forma di gas serra.
Poiché il permafrost si scioglie a causa del riscaldamento globale, questa scarica di CO2 verrà rilasciata nell'atmosfera, accelerando ulteriormente il riscaldamento planetario.
"I batteri usano i minerali di ferro come fonte di cibo", dice il dottor Carsten W. Müller dell'Università di Copenaghen, "mentre si nutrono, i legami che intrappolano il carbonio vengono distrutti e vengono rilasciati nell'atmosfera gas serra".
Washington, 17 Febbraio 2021
Bill Gates, il terzo uomo più ricco del mondo, esorta l'umanità ad abbracciare l'idea fantascientifica della carne sintetica per salvare la terra dai gas serra.
"Penso che tutti i paesi ricchi dovrebbero passare al manzo sintetico al 100%", ha detto il co-fondatore di Microsoft in occasione dell'uscita del suo nuovo libro "Come evitare un disastro climatico: le soluzioni che abbiamo e le scoperte di cui abbiamo bisogno".
"Ci abitueremo alla differenza di gusto e diventerà migliore nel tempo".
La Kentucky Fried Chicken, dopo aver prodotto il pollo fritto vegetale, ha creato le prime crocchette di pollo al mondo a base di carne sintetica.
Il laboratorio di ricerca russo 3D Bioprinting Solutions con il metodo della "biostampa" in tre dimensioni produrrà la “carne finta”, composta da cellule di pollo e materiale vegetale. La catena statunitense di fast food, invece, fornirà la panatura e le spezie.
L'idea è di ridurre le emissioni di metano, un gas serra prodotto dagli animali al pascolo come mucche o pecore mentre digeriscono l'erba.
Lodando i risultati tecnologici nell'agricoltura e nella bioingegneria, Gates dice che non c'è altro modo se non quello di eliminare il bestiame.
"Mangerai la carne di plastica stampata in 3D, non certo lui e i suoi amici di Davos", ha twittato il commentatore Paul Joseph Watson, sottolineando che gli hamburger sono il cibo preferito di Gates.
Ha anche aggiunto che Gates "sta mettendo fuori mercato innumerevoli agricoltori acquistando quantità record di terreni agricoli e monopolizzando la produzione alimentare globale".
Gates ha acquisito 268.000 acri di terra in 19 stati americani. Vive in una villa di 66.000 piedi quadrati nello stato di Washington e consuma 486 galloni di carburante per ogni ora di volo nel suo jet privato.
Quasi cinque anni dopo la negoziazione dello storico accordo per limitare le emissioni di gas serra e il riscaldamento globale associato a "ben al di sotto di 2,0° C" rispetto ai livelli preindustriali e per proseguire gli sforzi per limitare ulteriormente l'aumento della temperatura a 1,5° C, stiamo accelerando drasticamente il riscaldamento globale.
Il carbonio nell'atmosfera ha raggiunto 417 parti per milione (ppm), il livello più alto degli ultimi 3 milioni di anni.
Senza un'azione drastica per limitare l'aumento della temperatura al di sotto di 1,5° C, la Terra e tutta la vita su di essa, inclusi tutti gli esseri umani, subiranno conseguenze devastanti.
Un team di esperti del Massachussets Institute of Technology (MIT) presenta un rapporto innovativo chiamato "The Limits to Growth" ("I Limiti dello Sviluppo") a scienziati, giornalisti e altri riuniti allo Smithsonian Castle.
Pubblicato giorni dopo in forma di libro, lo studio, basato sulla simulazione al computer "World3", predice le conseguenze della continua crescita della popolazione sull'ecosistema terrestre e sulla stessa sopravvivenza della specie umana.
I ricercatori Donella H. Meadows, Jørgen Randers e William W. Behrens III, guidati da Dennis Meadows, avvertono:
"Se l'attuale tasso di crescita della popolazione, dell'industrializzazione, dell'inquinamento, della produzione di cibo e dello sfruttamento delle risorse continuerà inalterato, i limiti dello sviluppo su questo pianeta saranno raggiunti in un momento imprecisato entro i prossimi cento anni.
Il risultato più probabile sarà un declino improvviso ed incontrollabile della popolazione e della capacità industriale".
Nel 1992 è stato pubblicato un primo aggiornamento del Rapporto, col titolo "Beyond the Limits" ("Oltre i Limiti"), nel quale si sostiene che sono già stati superati i limiti della "capacità di carico" del pianeta.
Un secondo aggiornamento, dal titolo "Limits to Growth: The 30-Year Update" è stato pubblicato il 1º giugno 2004 dalla Chelsea Green Publishing Company. Donella Meadows, Jørgen Randers e Dennis Meadows hanno aggiornato e integrato la versione originale, spostando l'accento dall'esaurimento delle risorse alla degradazione dell'ambiente.
L'essenza del messaggio è stata sostanzialmente rigettata dalla cultura economica internazionale, compresi illustri premi Nobel quale l'economista Amartya Sen, secondo cui lo sviluppo tecnologico sopperirà a ogni rarefazione di risorse.
Nel 2008, Graham Turner, della Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO) australiano, ha pubblicato una ricerca intitolata «Un paragone tra I Limiti dello Sviluppo e 30 anni di dati reali» concludendo che i mutamenti nella produzione industriale e agricola, nella popolazione e nell'inquinamento effettivamente avvenuti sono coerenti con le previsioni del 1972.
L'impronta ecologica, tecnica introdotta da Mathis Wackernagel e altri nel 1996, ha iniziato a superare, intorno al 1980, la capacità di carico della Terra e la supera attualmente del 20%.
Gli autori rifiutano l'obiezione secondo la quale la tecnologia ed i meccanismi automatici del mercato sono sufficienti ad evitare il collasso del sistema.
Basti pensare alla pesca: lo sfruttamento sempre più intenso di una risorsa naturale di per sé rinnovabile ha condotto al depauperamento della fauna ittica. La tecnologia ha reso la pesca sempre più aggressiva (sonar, individuazione di branchi tramite satelliti, ecc.), il mercato ha reagito alla scarsità aumentando il prezzo, trasformando così un alimento per poveri in un alimento per ricchi.
È passato appena un anno dalla morte di Polly Higgins, avvocatessa scozzese che ha combattuto a lungo, purtroppo senza successo, per far riconoscere alla United Nations Law Commission l’ecocidio come un crimine internazionale.
Higgins ha scritto tre libri, tra cui "Eradicating Ecocide", ha fondato l'associazione no-profit Ecological Defence Integrity (EDI) e il gruppo Earth Protectors per raccogliere fondi a sostegno della causa.
L’ecocidio è un crimine contro il pianeta Terra e, di conseguenza, contro tutti i suoi abitanti. Il termine comprende i danni diretti causati alla terra, al mare, alla flora e alla fauna all’interno degli ecosistemi colpiti nonché l’impatto che ne deriva sul clima.
Washington, Febbraio 1970
"Dopo la fine della seconda guerra mondiale e in seguito al processo di Norimberga, abbiamo giustamente condannato la distruzione intenzionale di un intero popolo e della sua cultura, chiamando questo crimine contro l'umanità genocidio. Allo stesso modo, la volontaria distruzione permanente dell'ambiente in cui un popolo vive dovrebbe essere considerato un crimine contro l'umanità, da designare con il termine ecocidio".
Gli Stati Uniti hanno commesso un ecocidio contro un altro paese, il Vietnam, attraverso l'uso massiccio di defolianti chimici ed erbicidi.
Il botanico americano Arthur Galston, intervenendo alla conferenza “War Crimes and the American Conscience”, per la prima volta usa il termine ecocidio per descrivere gli spaventosi effetti dell'Agente Orange sulle vaste foreste del Vietnam e della Cambogia (nome in codice Operazione Ranch Hand).
La strategia di defogliazione e distruzione dei raccolti, in vigore dal 1961, era parte integrante delle operazioni di controinsurrezione americane in tutto il Vietnam del Sud e le sue frontiere con Laos e Cambogia.
Nel 1966, l'Operazione Ranch Hand si espanse a una scala di guerra chimica mai vista. Entro la fine del decennio ha spruzzato circa venti milioni di galloni di Agent Orange e altri erbicidi chimici su un'area del Vietnam del Sud pari allo stato del Massachusetts.
In seguito è emerso che la sostanza chimica 2,4,5-T, che comprendeva la metà del composto chimico Agent Orange, si è dimostrata mutagena e cancerogena, ritenuta responsabile sia di neoplasie che di teratogenesi, sia nella popolazione vietnamita, che nei veterani di guerra statunitensi.
L'Agente Arancio fu prodotto sotto contratto, per conto dell'esercito statunitense, da Diamond Shamrock, Dow Chemical Company, Hercules, Monsanto, T-H Agricultural & Nutrition, Thompson Chemicals, Uniroyal.
La criminalizzazione dell'ecocidio offrirebbe la possibilità unica di creare una misura protettiva legale contro le politiche climatiche assassine che favoriscono la distruzione della natura anziché la sua protezione.
Il codice penale specifica che “non c'è crimine o reato senza l'intenzione di commetterlo”, ma la criminalizzazione diventa possibile dal momento in cui si comprendono le possibili conseguenze dell'atto e lo si commette comunque.
Il crimine non riguarda solo l'intenzione di provocare un danno ma anche la volontà deliberata di ignorare il potenziale danno.
Il 22 novembre 2020 il Ministro francese per la Transizione Ecologica, Barbara Pompili, e il Ministro della Giustizia, Éric Dupond-Moretti, hanno annunciato la preparazione di un solido arsenale legale per attaccare finalmente il "banditismo ambientale".
Ma si tratta di un reato e non di un crimine come auspicato all'unanimità da The Citizens’ Convention for Climate (CCC), una assemblea composta da 150 cittadini.
La CCC propone di considerare l'ecocidio come "qualsiasi azione che abbia causato gravi danni ecologici, contribuendo alla chiara e sostanziale violazione dei confini planetari, commessa con piena consapevolezza delle conseguenze che sarebbero derivate e che non potevano essere trascurate".
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