"Dinanzi a me non fuor cose create se non etterne, e io etterno duro. Lasciate ogni speranza, voi ch'intrate"
SEASON 1
EPISODE 1
Genere: Thriller, True Crime
Trigger Warning: Graphic Violence
Nel sistema giudiziario penale, i reati di natura sessuale sono considerati particolarmente atroci. A New York City, i detective che indagano su questi crimini viziosi sono membri di una squadra d'élite nota come Special Victims Unit...

La serie poliziesca "Law & Order - Unità Vittime Speciali", primo spin-off della serie "Law & Order - I Due Volti della Giustizia", è una delle serie più longeve nella storia della televisione.
Dick Wolf ideò la serie ispirandosi all'omicidio realmente avvenuto il 26 agosto 1986 nel cuore di New York, a Central Park, soprannominato dai media The Preppie Murder a cui è stata dedicata anche la docuserie "The Preppy Murder: Death in Central Park" in onda simultaneamente su AMC e SundanceTV dal 13 novembre 2019.
La serie racconta in ogni episodio un caso poliziesco e segue da una parte l'attività investigativa attuata dalla squadra di detective e parallelamente la vicenda giudiziaria. A differenziare la serie dagli altri spin-off è il genere dei crimini trattati. Infatti l'Unità Vittime Speciali della polizia di New York si occupa esclusivamente di vittime colpite da crimini sessuali prendendo spunto da fatti di cronaca realmente avvenuti.
L'IDEA
copyright 2020 (©) Alessio Mannucci
Pensata ome uno spin-off dello spin-off, ma del tutto indipendente rispetto all'originale, la serie "Child Protection Special Unit" metterà in scena le investigazioni e le operazioni condotte da una squadra speciale dedicata esclusivamente a combattere i crimini sessuali contro i minori.
Sfortunatamente, in questi ultimi anni le forme di abusi sessuali su minori sono aumentate esponenzialmente. Comprendono: lo svolgimento di una qualsiasi attività sessuale con un bambino, l'adescamento, lo sfruttamento sessuale, la produzione di pornografia infantile.
Gli effetti dell'abuso sessuale su minori possono includere: depressione, disturbo post-traumatico da stress, ansia, disturbo da stress post-traumatico complesso, propensione a comportamenti violenti in età adulta e lesioni fisiche al bambino, tra gli altri problemi.
L'abuso sessuale da parte di un membro della famiglia è una forma di incesto e può comportare un trauma psicologico più grave e a lungo termine.
La parola "pedofilo" viene comunemente applicata indiscriminatamente a tutti coloro che abusano sessualmente di un bambino, ma gli aggressori sessuali sono da considerare pedofili solo se mostrano un forte interesse sessuale nei bambini prepubescenti (fino a 11 anni).
L'American Psychological Association afferma che "i bambini non possono acconsentire all'attività sessuale con gli adulti" e condanna qualsiasi azione di questo tipo da parte di un adulto: "Un adulto che si impegna in attività sessuale con un bambino sta compiendo un atto criminale e immorale che non può mai essere considerato normale o comportamento socialmente accettabile". [25]
Il fenomeno è GLOBALE e SOTTOSTIMATO perché la maggior parte delle vittime non può o non vuole denunciare.
Solo nel Regno Unito - Gran Bretagna e Irlanda del Nord - i bambini vengono abusati sessualmente ogni sette minuti, secondo i dati forniti ad Ottobre 2019 dall'NSPCC (National Society for the Prevention of Cruelty to Children), la principale organizzazione benefica che cerca di prevenire gli abusi su minori e di aiutare il recupero delle vittime.
I reati sessuali denunciati contro i minori sono saliti a 76.204, un livello record, secondo i dati di 44 delle 45 forze di polizia rilasciati ai sensi delle leggi sulla libertà di informazione.
Si tratta di un aumento del 63% rispetto a cinque prima, quando se ne registrarono 46.738.
L'analisi dei dati rivela anche che laddove è stata fornita l'età della vittima, un quinto dei reati - circa 16.773 - riguardano bambini di età pari o inferiore a dieci anni, con 341 dei reati riguardanti neonati di massimo un anno.
L'NSPCC afferma che l'aumento dei reati - che includono stupro, violenza sessuale e adescamento - è in parte spiegato da una migliore registrazione e maggiori denunce, ma ritiene che ci sia stato anche un aumento alimentato dai pedofili che sfruttano i social media per contattare i bambini.
Nel 2018/19 sono stati registrati 8.656 reati sessuali su minori segnalati come relativi al mondo online, con un aumento del 18% rispetto all'anno precedente.
Peter Wanless, amministratore delegato della NSPCC, ha dichiarato: “Il numero record di reati sessuali su minori significa che stiamo affrontando una crisi nazionale nell'aiuto disponibile per decine di migliaia di bambini.
“Questi bambini stanno coraggiosamente rivelando cosa è successo a loro, ma in troppi casi non c'è abbastanza sostegno tempestivo, organizzato e adatto ai bambini. Al contrario, vengono deviati da un servizio troppo esteso a un altro.
"Abbiamo bisogno di un ripensamento radicale nel modo in cui aiutiamo questi giovani, altrimenti potrebbero lottare per il resto della loro vita con un trauma profondo e di lunga durata".
L'ente benefico chiede la fornitura di servizi specializzati in tutto il Regno Unito, ponendo l'accento sul sostegno congiunto anticipato da parte della polizia, dei servizi locali, dei servizi per l'infanzia e della difesa dei minori che hanno subito abusi sessuali, offerti in spazi a misura di minore.
Simon Bailey, capo del Consiglio nazionale dei capi di polizia per la protezione dei minori, ha dichiarato: “La polizia sta facendo tutto il possibile per perseguire i criminali che sfruttano e abusano dei giovani.
Ma bisogna fare molto di più per impedire che questo abuso si verifichi in primo luogo. Le società di social media e tecnologia devono riconoscere la propria responsabilità e fare di più per impedire ai bambini di accedere a contenuti dannosi e prevenire gli abusi sulle loro piattaforme.
Child pornography livestreamed from Philippines accessed by hundreds of Australians Kelly Burke 19 February 2020
SIGLA
Hell is round the corner where I shelter
Ism's and schisms
we're living helter skelter
If you believe and (or) deceive common sense says shouldn't receive
Let me take you down the corridors of my life
I'm a good neighbor, I trudge
So judge me for my labor
The bond on me ensures my good behavior
The constant struggle (ensures my insanity
Passing the ignorance ensures the struggle for my family
Confused by different memories
Details of Asian remedies
Conversations, of what's become of enemies
Distant drums bring the news of a kill tonight
The kill which I share with my passengers
We take our fill, take our fill, take our fill
My brain thinks bomb-like
bomb-like
We're hungry
beware of our appetite
IL PECCATO DEL NONO CERCHIO
"Neonazista io? A Bruxelles si preoccupino dei loro pedofili"
Joerg Haider
Bruxelles, 20 ottobre 1996
350 mila belgi sfilano in silenzio in memoria di quattro bambine uccise dal pedofilo Marc Dutroux, soprannominato il Mostro di Marcinelle, arrestato in agosto, e per protesta contro la strana inerzia con cui sono state condotte le indagini.
Bruxelles, 20 ottobre 2019.
400 persone sono scese in piazza a Bruxelles per protestare contro la possibile liberazione anticipata del pedofilo e killer Marc Dutroux, oggi 62enne, condannato all'ergastolo.
Un tribunale di Bruxelles ha accolto la richiesta del suo legale. In Belgio i detenuti possono essere rilasciati, dopo aver scontato due terzi della pena, se non presentano un rischio per la società.
Un team di cinque psicologi si appresta a valutare Dutroux in vista di una possibile richiesta di libertà condizionata.
Il suo complice, Michel Lelièvre, intanto, è già stato rilasciato e si è trasferito da Bruxelles. Lelièvre ha lasciato la capitale belga per stabilirsi nel Brabante Vallone, a seguito di un'aggressione che lo ha mandato in ospedale poche settimane dopo essere stato rilasciato a dicembre.
Un tribunale di Bruxelles ha concesso il rilascio condizionale a Lelièvre doponche ha scontato 23 anni. Lelièvre è stato dichiarato colpevole di aver torturato e imprigionato quattro ragazze tra il 1995 e il 1996, due delle quali sono morte.
La decisione di liberare Lelièvre ha suscitato indignazione e proteste, in particolare da parte dei due genitori della vittima sopravvissuta, secondo cui la prospettiva di reintegrarlo nella società è "terribile".
Nel 1996, quando fu rapita, Sabine aveva dodici anni. Era una bambina che tornava da scuola in bicicletta. A vent'anni e mezzo ha tenuto testa al suo aguzzino in un'aula del tribunale di Arlon.
"Tornavo a casa - ha raccontato - ero tranquilla sulla mia bicicletta quando sono stata afferrata alle spalle e in un attimo mi sono ritrovata in una camionetta". Era il 28 maggio del 1996; sarebbe rimasta prigioniera fino al 15 agosto. Nella camionetta, Sabine è stata "gettata in un baule" e a quel punto ha "creduto di morire". Ma non è la morte ad attenderla. Dutroux la porta nella sua casa di Marcinelle e le racconta che l'ha rapita per salvarle la vita perché c'è "un uomo cattivo che vuole farla pagare" a suo padre.
Dopo "molti giorni" passati ben nascosta nella casa di Dutroux, Sabine viene trasferita in un nascondiglio costruito nelle cantine. "Mi disse che si trattava di un super nascondiglio per meglio proteggermi dai nemici di mio padre. Io non sapevo che questi terribili nemici non esistevano e perciò ero contenta che mi nascondesse". Precisa di "non avere voglia di dilungarsi" sulle sevizie subite ma racconta che poteva vedere la televisione "quando avevo fatto piacere al signore", cioè dopo aver soddisfatto le voglie del mostro.
Dutroux le imponeva anche la visione di film pornografici. La giovane ha fornito molti chiarimenti sul suo rapporto psicologico con Dutroux. Il fatto di non aver perso nel rapimento la sua cartella scolastica l'ha "aiutata molto". C'erano i libri, che leggeva e rileggeva. C'era il diario sul quale marcava con una croce i giorni delle "attenzioni" sessuali.
DUtroux mostrava nei suoi confronti una "doppia personalità". Era "l'amico" che le aveva trovato "un super nascondiglio" per "proteggerla" dai "nemici" del padre ma era anche colui che la sottoponeva a sevizie. "Protestavo e me ne lamentavo sempre", dice, "ma Dutroux se ne fregava" ("il s'en foutait", in francese).
Una volta Sabine tentò di fuggire ma riuscì a infilare solo la testa nell'apertura che collegava il nascondiglio alle cantine. E poi, ha raccontato, "c'era sempre quell'elemento: se te ne vai troverai fuori gente che t'aspetta per ucciderti". A un certo punto si lamentò della sua solitudine ma, spiega oggi, "mai avrei immaginato che avrebbe rapito qualcun altro".
E invece Dutroux rapisce Laetitia Delhez, la porta nello stesso nascondiglio e dice a Sabine: "Ti ho portato un'amica". Solo allora la povera Sabine comincia a capire la sua reale situazione. Fuori non c'è alcun nemico, le spiega Laetitia, ma tutti la stanno cercando. Il 15 agosto arriva la liberazione.
Laetitia, che ha seguito la deposizione della sua compagna di sventure, ha cominciato a ricordare quella sera del 9 agosto 1996, quando, tornando dalla piscina del suo paese, Bertrix, nel sud del Belgio, fu caricata a forza sul furgoncino di Dutroux. La ragazza, che sarà violentata più volte, nella casa di Dutroux a Marcinelle, viene prima legata con una catena a un letto e poi, il 12 agosto, tre giorni prima della sua liberazione, sarà rinchiusa con Sabine nella prigione ricavata nella cantina.
Laetitia ha anche riferito di aver sentito Marc Dutroux parlare al telefono e fare i nomi Michel e Jean Michel (Michel Lelievre e Jean Michel Nihoul) dicendo che «tutto procede».
Oggi Sabine vive in Francia, a Parigi. È diventata una detective. Lavora ad una sezione speciale anti-pedofilia della BPM, Brigade de Protection des Mineurs.
Lione, settembre 2019
La polizia del Kenya, con il sostegno della National Crime Agency britannica, ha lanciato un'iniziativa per promuovere l'unità internazionale dedicata alla protezione dei minori per unire le forze dell'ordine a quelle delle agenzie di servizi per l'infanzia in modo da proteggere i giovani dallo sfruttamento sessuale.
I partecipanti sono stati inoltre aggiornati su WePROTECT Global Alliance, un'iniziativa internazionale dedicata all'azione nazionale e globale per porre fine allo sfruttamento sessuale dei bambini online che riunisce più di 70 paesi, nonché organizzazioni internazionali, partner industriali e organizzazioni di società civile .
Ernie Allen, presidente di WePROTECT Global Alliance, ha sottolineato le sfide affrontate dalle forze dell'ordine a livello globale nella lotta agli abusi sessuali su minori, inclusi gli sviluppi tecnologici come lo streaming live e i social media, l'uso di Darknet che forniscono anonimato, il turismo sessuale e la sottostima dei casi di abuso.
“Questo non è un problema che ogni singolo paese o istituzione può gestire da solo. È un crimine globale che richiede una cooperazione globale.
“Abbiamo bisogno di visione, innovazione e leadership, che INTERPOL sta fornendo. L'INTERPOL, e chiunque nel mondo abbia dedicato la propria vita alla lotta ai crimini contro i bambini, dovrebbe essere orgoglioso degli straordinari progressi compiuti finora, ma c'è ancora molto da fare", ha concluso Allen.
Sottolineando l'aspetto globale dei crimini contro i minori, il direttore esecutivo dei servizi di polizia di INTERPOL, Tim Morris, ha dichiarato:
“Un bambino può essere maltrattato fisicamente in un paese, con le immagini facilmente distribuibili in tutto il mondo, spesso in tempo reale. Dobbiamo quindi collegare le regioni e le culture, aumentare la consapevolezza e sviluppare la capacità di affrontare questi crimini atroci ovunque si verifichino”.
La cooperazione internazionale ha portato all'arresto di due uomini responsabili di abusi sessualidi minori grazie ad un'indagine durata un anno incentrata sul sito darknet noto come "Babyheart" e il suo amministratore, noto come "Twinkle", che usavano l'anonimato della rete TOR per proteggersi dagli sforzi degli investigatori.
Utilizzava inoltre metodi avanzati di crittografia e contro-sorveglianza affinchè non venisse rilevato o perseguito dalle forze dell'ordine. Solo un'attenta opera di intelligence, fornita da tutte le forze dell'ordine coinvolte, comprese immagini e file video, ha portato a una svolta.
Commentando il caso, Valdecy Urquiza, vicedirettore dell'unità delle comunità vulnerabili di INTERPOL, ha dichiarato: “Questo caso ha richiesto input e supporto da così tante parti interessate diverse - è stato un esempio da manuale di come la collaborazione internazionale può mettere questi criminali dietro le sbarre. Dobbiamo fare tesoro di questa esperienza al fine di proteggere più bambini dagli abusi sessuali".
A Mombasa, un'unità costruita e supportata dal Regno Unito aiuterà a proteggere i bambini più vulnerabili da predatori e trafficanti che operano lungo la costa del Kenya.
Avviata ufficialmente dall'Alto Commissario britannico in Kenya Jane Marriott e dal direttore delle indagini penali (DCI), George Kinoti, l'Unità per la protezione dei minori contro la tratta di esseri umani (AHTCPU) di Mombasa si occuperà in modo specifico della minaccia dello sfruttamento e dell'abuso sessuale dei minori e del traffico di bambini sulla costa del Kenya.
Please allow me to introduce myself
I'm a man of wealth and taste
I've been around for a long, long year
Stole many a man's soul and faith
I was 'round when Jesus Christ
Had his moment of doubt and pain
Made damn sure that Pilate
Washed his hands and sealed his fate
Stuck around St. Petersburg
When I saw it was a time for a change
Killed the Tsar and his ministers
Anastasia screamed in vain
I watched with glee
While your kings and queens
Fought for ten decades
For the gods they made
I shouted out
"Who killed the Kennedy's?"
When after all
It was you and me
Just as every cop is a criminal
And all the sinners saints
As heads is tails, just call me Lucifer
'Cause I'm in need of some restraint
So if you meet me, have some courtesy
Have some sympathy, and some taste
Use all your well-learned politeness
Or I'll lay your soul to waste
Pleased to meet you
Hope you guess my name
But what's puzzlin' you
Is the nature of my game
Marc Dutroux, elettricista disoccupato, era ricchissimo. Possedeva diversi automezzi e almeno sei abitazioni, alcune con giardino, in cui aveva sepolto le sue piccole vittime.
In una di queste case sono state trovate 600 videocassette porno, in cui si vedono Dutroux, sua moglie "e altre persone non identificate" stuprare e torturare bambini di sei-otto anni. Nel mercato clandestino questi video si vendevano a 40.000 euro l'uno.
Recidivo, già condannato per pedofilia nel 1989 a 13 anni (ma solo tre scontati), Dutroux ha potuto compiere i suoi delitti per anni, indisturbato.
I vicini di una delle sue case, a Martinelle, avevano spesso protestato senza che la polizia intervenisse per gli allarmanti rumori che provenivano da quella casa; a Sars-La Broussière (altro domicilio del Dutroux), i vicini avevano chiesto (invano) l'intervento degli agenti per gli scavi, con una pala meccanica, che l'individuo compiva nel suo giardino: stava scavando le fosse per i piccoli cadaveri, come si saprà poi.
Dutroux agiva alla luce del sole, come se potesse contare su potenti protettori.
Di fatto - come hanno dimostrato le successive indagini - la polizia sapeva molto di lui.
Due settimane dopo la scomparsa da casa delle compagne di classe di otto anni Julie Lejeune e Mélissa Russo, finite nel mattatoio del pedofilo, circolava negli ambienti investigativi belgi un documento riservato, da cui risultava che Dutroux aveva proposto a uno dei suoi loschi amici (un confidente) di rapire due minorenni. Nel documento, si indicava inoltre che ad uno dei suoi indirizzi il criminale stava costruendo dei sotterranei segreti. Nel rapporto risulta anche un indirizzo: Avenue de Philippeville 128, dove - troppo tardi - si scoprirà la prigione in cui erano state tenute Juliette e Melissa, prima di essere uccise e bruciate.
Il 25 agosto 1995 (le due ragazzine erano scomparse da due mesi), la "gendarmerie" belga dirama un ordine di ricerca per Dutroux. Ma il mandato sottolinea che la ricerca "non è urgente". Passano altri mesi, durante i quali Dutroux, ufficialmente (e debolmente) ricercato, può continuare a nascondere le due ragazzine, e a rapirne due altre. Eefje (di origine araba) e An.
Le famiglie delle vittime, povera gente, trovano le autorità stranamente sorde alla loro disperazione.
Solo un giudice istruttore, Jean-Marc Connerotte, si prende a cuore la faccenda; le sue indagini lo portano vicino a Dutroux: da quel momento, viene ostacolato in ogni modo, la polizia non collabora, il magistrato viene dipinto come un pazzo, infine gli viene sottratta l'indagine dal più alto livello giudiziario.
Solo la spontanea confessione di Dutroux, alla fine, farà scoprire i cadaveri. Arrestato, Dutroux potrà ancora fuggire durante un trasferimento: non era ammanettato, si impadronisce di un'arma di un agente e se la svigna. Viene però ripreso dopo poche ore. Anche perché la popolazione comincia dire, a voce sempre più alta, che Dutroux è coperto da una "cupola" segreta, dedita a sporche pratiche sessuali, i cui referenti (e utenti) sarebbero membri del governo belga, e anche del livello più alto della dirigenza europea.
La gente scende in piazza a difesa del giudice Connerotte e protesta contro l'inerzia - o la complicità - dei politici e degli alti magistrati.
Il 20 ottobre '96, sono in piazza in 350 mila: è la "Marcia bianca". Il governo belga vacilla. Due ministri si dimettono. Allora, fra la gente, correva una voce univoca: quelle videocassette sequestrate nei rifiuti di Dutroux mostravano, come spettatori e attori dei delitti sessuali, personaggi altissimi. Di uno si sussurrava il nome: un Padre dell'Europa Unita, notissimo, che da allora - abbastanza stranamente - s'è messo da parte, fuori delle luci della notorietà. Il sospetto è rimasto ad avvelenare la vita quotidiana belga.
Un ministro socialista, Elio Di Rupo, omosessuale dichiarato, s'è difeso con querele da accuse e voci, siano o no calunnie, che lo volevano coinvolto o vicino alla "rete" pedofila.
Una deputata di destra, Margherite Bastien, il 26 novembre 96, ha agitato in Parlamento un video che mostrava, a suo dire, un tale Luc Michel mentre compiva atti innominabili su un bambino; sequestrata seduta stante, la cassetta è, ha scritto la Bastien, da allora "sepolta nei Sotterranei del Parlamento". Con le altre.
Un giornalista, Jean Nicholas, ha scritto ("Les protecteurs sont parmi nous") che esiste prova di relazioni fra quel Michel, di Rupo e la Sicurezza di Stato. Sono seguite querele, controquerele. veleni e diffamazioni.
Ma serpeggia un'ipotesi ancora più atroce: che cioè la rete di altissimi pedofili non sia un semplice gruppo di lussuriosi, che hanno i mezzi di pagarsi il loro vizio, ma una specie di società segreta. In questa società, può entrare - ed esserne aiutato a scalare i vertici del potere politico - chi accetta di compiere un crimine pedofilo come "atto iniziatico".
Si sono scritti libri, in Belgio e in Francia, su questo lato oscuro e nefando: come "Homosexualité Iniziatique", di Bernard Sergent (ed. Payot, Parigi). Il sospetto orribile è che la setta richieda l'atto "di iniziazione" non solo perché un delitto commesso in comune (e video-filmato) lega chi lo commette ai suoi complici, e consente al gruppo di ricattare ogni suo membro. Si tratterebbe di un vero atto "magico", che qualifica chi lo compie a governare, in quanto capace di connettere quello che viene chiamato "il peccato del Nono Cerchio".
Il Nono Cerchio dell'inferno è quello dove Dante ficca coloro che hanno commesso "il tradimento contro chi si fida". Il genere di peccatori più vicino a Satana. Dante vi pone Giuda (traditore di Gesù) e Bruto (traditore di Cesare, suo padre adottivo), eternamente maciullati nelle bocche plurime di Lucifero (traditore di Dio Padre).
Stuprare un bambino è tradire chi, nella sua ingenuità innocente, più di tutti "si fida": ad attrarre gli adepti che si dedicano a simili atti non sarebbe il piacere sessuale, ma la pura prova di saper fare il male peggiore.
L'autorità, anche politica, quanto più s'allontana da Dio, più diventa mero potere: e può ben rovesciarsi in una "sacralità" che ha come centro il culto del Principe dl Questo Mondo, Colui che dà il potere, se placato con sacrifici atroci.
Gesù evocò la "macina da mulino" che attende chi scandalizza "uno di questi piccoli".
Nome in codice "X".
Le cinque donne e un travestito che hanno testimoniato anonimamente hanno descritto un mondo sotterraneo, un vero e proprio girone infernale, di torture sadomasochiste e snuff movie a cui era difficile credere.
Hanno detto che erano coinvolti politici e altri membri di alto rango della società.
Sono stati bollati come matti, squilibrati.
C'è voluto un grande sforzo dei magistrati e degli alti funzionari di polizia per demolire le terribili testimonianze dei Testimoni X.
L'arresto di Dutroux, nell'agosto del 1996, portò all'attenzione del mondo un procuratore provinciale, il giudice Jean-Marc Connerotte.
Salvando due ragazze rapite dalla prigione sotterranea del signor Dutroux, il giudice è diventato un eroe nazionale.
Per condurre le indagini su Dutroux, il giudice Connerotte ha chiamato uno degli alti ufficiali della Gendarmeria Nazionale, Patriek De Baets, e la sua squadra di investigatori.
Il signor De Baets era incaricato di interrogare i testimoni X, dopo che si erano offerti volontari per fornire informazioni. La più controversa di loro era una giovane donna originariamente conosciuta solo come X1, ma il cui vero nome era Regina Louf.
Tra il silenzio e le lacrime nel corso di numerosi interrogatori durati tutta la notte, Regina Louf racconta una storia terrificante, di essere stata venduta alla prostituzione da sua nonna e successivamente introdotta in un circolo di orge in cui, dichiara, ha visto bambini torturati e assassinati.
Gli altri testimoni X, uno dei quali lavorava per la polizia, raccontano storie simili e descrivono "cacce" in cui i bambini venivano inseguiti nei boschi con dei dobermann.
Il signor De Baets fece verificare ciascuna delle sue dichiarazioni e si accorse che aveva descritto in modo dettagliato degli omicidi irrisolti di due giovani donne negli anni '80 che supportavano la tesi di una cospirazione.
Alti magistrati e funzionari della gendarmeria, preoccupati per l'ampiezza dello scandalo, hanno quindi escluso Baets e i suoi colleghi dalle indagini, rimandati a casa con un congedo a tempo indeterminato.
Il giudice Jean-Claude Van Espen ha scartato la testimonianza di X1 e ha interrotto l'operazione a livello nazionale per indagare su tutte le affermazioni di Regina Louf, compresa la perquisizione di proprietà private e l'interrogatorio delle persone nominate.
Alla fine Louf non fu chiamata a testimoniare. Il nuovo giudice in carica, Anne Thily, ha dichiarato che si trattava di una mitomane.
L'indagine interna sul signor De Baets si è trascinata così a lungo che i suoi dettagli non sono mai stati trasmessi alla commissione parlamentare d'inchiesta sull'indagine Dutroux.
Aime Bille, una delle collaboratrici del signor Baets, ha detto in una intervista che la testimonianza della signora Louf ha corroborato i dettagli dei casi su cui i gendarmi stavano già lavorando. Il discredito delle sue prove, ha detto Bille, ha portato le indagini ad una battuta d'arresto.
I testimoni X hanno affermato che la prostituzione, o peggio, i bambini, erano una costante. Bille ha cercato di stabilire quanti bambini fossero scomparsi in Belgio. Molte procure non hanno risposto, ma la regione di Bruxelles ha riferito che tra il 1991 e il 1996 sono scomparsi 1.300 minori.
Louf afferma che i suoi genitori l'hanno venduta a un uomo, Tony Van den Bogaert, da bambina, che l'ha portata ripetutamente a feste sessuali dall'età di 11 anni.
Lei sostiene che alle feste c'erano anche molti altri bambini e che le orge venivano filmate a scopo di ricatto. Louf sostiene che le feste includevano sadismo, tortura e omicidio.
Secondo la Louf, Marc Dutroux frequentava queste feste, forniva droga alle ragazze, oltre a "prendersi cura" di loro.
Louf afferma ripetutamente di aver visto a queste feste uomini d'affari, politici, polizia e personale della giustizia.
Ha nominato altre vittime del giro di pedofilia, che sono state assassinate per non potersi rivolgere alle autorità, vale a dire Christine Van Hees, Katrien De Cuyper e Carine Dellaert.
La polizia ha successivamente confermato che le ragazze erano state effettivamente uccise. È stata in grado di descrivere come sono stati assassinati e le sue descrizioni corrispondevano all'autopsia di due cadaveri delle vittime, come ha confermato la polizia.
L'ufficiale di polizia Rudi Hoskens ha detto: "Ci ha fornito alcuni dettagli che ci hanno fatto pensare che fosse impossibile dirli senza essere stati lì in quel luogo: il modo in cui è stato trovato il corpo in quel momento e il modo in cui ha descritto la persona che è stata uccisa".
Louf ha descritto l'omicidio di Katrien de Cuyper. Ha descritto il luogo dell'omicidio, una fungaia in disuso alla periferia di Bruxelles. La fattoria fu successivamente demolita, ma nel 1996 Louf descrisse alla squadra di polizia i suoi intricati dettagli: la carta da parati, i lavandini, i ganci sul soffitto, una rete di scale e le stanze adiacenti uniche di quell'edificio.
Polly wants a cracker
I think I should get off her first
I think she wants some water
To put out the blow torch
Polly wants a cracker
Maybe she would like some food
She asked me to untie her
A chase would be nice for a few
Polly says her back hurts
She's just as bored as me
She caught me off my guard
Amazes me the will of instinct
Isn't me, have a seed
Let me clip your dirty wings
Let me take a ride, cut yourself
Want some help, please myself
Got some rope, haven't told
Promise you, have been true
Let me take a ride, cut yourself
Want some help, please myself
La sera del 17 dicembre 1991, l'adolescente belga Katrien De Cuyper scompare ad Anversa. Il 19 giugno 1992, il suo corpo nudo e sepolto viene scoperto durante dei lavori nel porto di Anversa. Dalle indagini emerge che è stata strangolata.
Un mese dopo il ritrovamento del corpo, il settimanale Blik riceve una lettera anonima in cui si afferma che le avevano dato un passaggio dopo che aveva perso l'autobus la notte in cui è scomparsa.
L'ottobre successivo Blik riceve un'altra lettera dallo stesso mittente, così come il mese successivo i genitori di De Cuyper.
A febbraio 1997, Regina Louf ("Testimone X1") scrive una lettera alla polizia confessando di aver ucciso De Cuyper.
Louf dice che De Cuyper era stata tenuta in un castello a nord di Anversa dove i bambini venivano violentati, torturati e uccisi da quella che Louf descrive come una "rete pedofila", e che le era stato ordinato di uccidere l'adolescente durante un'orgia.
Dice anche che lì le è stato ordinato di uccidere Christine Van Hees.
La sera di lunedì 13 febbraio 1984 i vigili del fuoco sono chiamati per intervenire su un incendio scoppiato in una vecchia fungaia in disuso ad Auderghem. Nel seminterrato dell'edificio, alla fine di un corridoio fumoso, trovano il corpo senza vita e mutilato di una ragazza di 17 anni, Christine Van Hees, che era stata denunciata come scomparsa 24 ore prima. Christine è stata violentata e torturata a morte.
La spaventosa scena del crimine scuote l'intero Belgio, il caso fa notizia sui media. Nel corso degli anni emergono diverse piste: l'ambiente punk, le sette sataniche, Marc Dutroux e persino i Brabant Killers (una banda di serial killer che ha insanguinato la provincia belga del Brabante tra il 1982 e il 1985, assassinando 28 persone e ferendone altre 40 in diverse azioni criminose). Ma nessuna di queste teorie si è concretizzata. Il caso è caduto in prescrizione nel 2014, 30 anni dopo gli eventi.
Louf sostiene che Michel Nihoul era un frequentatore abituale delle orge. "Premiava" i suoi soci in affari con le ragazze. Ha anche detto che c'erano "clienti abituali" presenti alle feste della cerchia di Nihoul, tra cui sostenitori di Bruxelles, un sindaco fiammingo e un ex primo ministro.
L'uomo che conosceva come "Mich" era uno degli organizzatori abituali di queste feste, "un uomo molto crudele. Ha abusato dei bambini in modo molto sadico". C'era anche il giovane Dutroux, ha detto.
Nel 1998, Régina Louf accusa Nihoul di aver partecipato all'omicidio di Christine Van Hees.
"Era una sorta di bondage", ha raccontato Louf, "le sue gambe, le sue mani e la sua gola erano legate con la stessa corda, e così quando si muoveva si strangolava".
La testimonianza di X2 ha implicato Etienne Davignon, Maurice Lippens, Paul Vanden Boeynants, Benoît de Bonvoisin, il Principe Alexandre de Saxe-Coburg-Gotha, Re Baldovino e "Re Alberto" come presenti alle orge che coinvolgevano minori.
X1 ha detto di aver assistito allo stupro di ragazze di 7-8 anni da parte del Dr. Luc De Waele durante feste di abuso nel complesso UCO di Gent.
De Waele ha co-firmato il certificato di morte di Veronique Dubrulle nel 1983, ufficialmente morta per cancro.
X1 ha affermato che Veronique è stata torturata e uccisa da Tony, Nihoul, Bouty, un membro della famiglia Bert e altri.
Il corpo di Veronique non è mai stato disseppellito e il suo caso è stato chiuso all'inizio del 1997.
Il testimone X3 ha affermato che una delle persone presenti negli incontri che coinvolgevano orgie sessuali con minori, tortura e omicidio era Willy Claes, segretario generale della NATO.
Willy Claes si è dimesso dopo essere stato riconosciuto colpevole di corruzione in un processo di appalto per l’acquisto di elicotteri militari.
The knock-knock kids, get ready to fall
Sixty-nine in the county morgue
Knock-knock juice, don't haunt the right
Gaunt around, gaunt to gaunt
Knock-knock city, its already blue
Going up steps, he knows what to do
Knock-knock beasts around the door
Hotels high, fat on the floor
Lucifer rising it
All the girls scream
I love you, yeah, baby, love you
Lucifer rising it
All the girls scream
I love you, yeah, baby, love you
X3 ha subito gravi abusi dai 3 ai 12 anni, insieme a sua sorella. Suo padre e i suoi amici giocavano a carte e chi vinceva quella sera poteva scegliere una delle sue figlie e fare con lei qualunque cosa gli piacesse.
Il medico, uno dei suoi aggressori, l'avrebbe ricucita se necessario, per esempio se uno dei partecipanti avesse deciso di aprire lo stomaco di X3. Quando aveva 7 o 8 anni uno dei partecipanti gli ha parzialmente rimosso il clitoride.
Dopo i 12 anni è stata introdotta nella rete. È stata messa in un bar e costretta a prostituirsi. Doveva anche trovare e avviare altri bambini nella rete. Dopodiché, venivano regolarmente drogati e portati alle feste nelle diverse ville, dove solitamente si radunavano numerose persone influenti.
Ad una di queste feste ha assistito alla rimozione dei genitali di un ragazzino, alla sua uccisione e sepoltura rituale.
Di solito la portava suo padre o Charly De Pauw (un amico di Paul Vanden Boeynants). Charly passava con un'auto americana rosa con il tetto bianco.
PV 151.829, June 2, 1997
"L'auto si fermò su un parterre davanti alla casa. [Era] circondata da un parco. Erano presenti due supervisori: Ralf e Walter. I bambini furono portati in una torre fatta di pietra naturale e con una porta di legno... un [corridoio] sotterraneo a sinistra dalla torretta verso cantine... senza luce... Nelle cantine c'erano le celle dove si trovavano i bambini rinchiusi, in attesa del loro turno. C'erano anche alcune celle per i cani (Dobermann). Il corridoio lasciava il posto a una sala di spettacolo. Nella torre: corpi di bambini morti in vari stadi di decomposizione (talvolta smembrati e/o con parti del corpo mancanti) e carcasse di cani.
Spettacoli = orge, messa a morte di bambini e cani.
Lo show room ha un forte odore di escrementi di cane. I cani possono vagare liberi nel giardino... Gilles (12 anni??) è stato castrato da Polo. Gli altri bambini devono bere il sangue... Le ragazze vengono ferite con lamette da barba. Le labbra della vagina di X3 sono state parzialmente tagliate e date da mangiare ai cani... "
PV 117.536, 26 novembre 1996
"A metà dell'86, Castiaux invita X2 ad un'importante serata a Woluwe. Una grande villa con piscina vicino al centro commerciale. Lui [Castiaux] è uno dei promotori e lei deve aiutarlo. Castiaux è socio del Rotary Club. Presente: Bonvoisin - Georges Desir - due fratelli di de Merode - de Meeus (Walibi [parco divertimenti]) - il principe e Principessa di Chimay - Conte Emmanuel de Lichtervelde - Carteuvels - Conte d'Urssel. X2 lascia il luogo verso le 02-03:00".
Furono organizzate cacce ai bambini piccoli. Ha visto lì i fratelli Lippens, ma non li ha visti partecipare alla caccia. Ha sentito le urla agonizzanti dei bambini nella foresta. Da dichiarazioni fatte da coloro che la circondavano ha concluso che i bambini venivano braccati.
Le urla erano orribili e indescrivibili.
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