7 aprile 2020

L'ANTICRISTO: REVELATION





GENERE: Thriller, True Crime

EPISODE 1



«La Chiesa cattolica, con la sua depravazione, non lasciò nulla d'intatto, essa ha fatto d'ogni valore un non-valore, di ogni verità una menzogna, d'ogni rettitudine un'infamia dell'anima. Che osino parlarmi ancora delle sue benemerenze "umanitarie"! (…) Questa eterna accusa io voglio scrivere su tutti i muri ovunque siano muri possiedo caratteri per far vedere anche i ciechi... Io chiamo il Cattolicesimo unica grande maledizione, unica grande intima perversione, unico grande istinto di vendetta, per il quale nessun mezzo è abbastanza velenoso, occulto, sotterraneo, piccino - io lo chiamo unico imperituro marchio d'abominio dell'umanità.» 

L'IDEA

La serie "L'Anticristo" metterà in scena una serie di eventi basati su storie vere, sia passate che recenti, che porteranno ala luce la vera natura demoniaca della Chiesa Cattolica.


copyright 2020 (©) Alessio Mannucci


SIGLA




Australia, 7 aprile 2020




L’Alta Corte australiana ha prosciolto all’unanimità il cardinale George Pell, che stava scontando in carcere una condanna a sei anni per abuso su minori dopo la sentenza di primo grado del dicembre 2018 e la conferma in appello nell’agosto 2019. 

Pell, 78 anni, era stato il primo cardinale e il primo «ministro» della Santa Sede mai condannato per pedofilia, e si è sempre detto innocente. 

Ora è libero: ha lasciato il carcere di massima sicurezza di Barwon e si è ritirato in un istituto religioso vicino a Melbourne. Da tredici mesi era detenuto nell’isolamento e la sorveglianza massima riservata ai pedofili in prigione. 




Le ultime immagini, nel febbraio dell’anno scorso, mostravano un uomo anziano e corpulento, all’uscita del tribunale, che si faceva strada a fatica tra microfoni e telecamere mentre dalla folla gli urlavano «sei un mostro» e «brucerai all’inferno, maniaco». 

Era stato riconosciuto colpevole di aver abusato di due coristi tredicenni nel 1996, in una stanza sul retro della Cattedrale di San Patrizio a Melbourne, alla fine di una processione che concludeva la messa celebrata dall’allora arcivescovo, e di avere aggredito uno dei due un mese più tardi, in un corridoio. 

La difesa di Pell ha basato il suo ricorso sul fatto che non avrebbe avuto il tempo di commettere l’abuso, tanto più nella sagrestia di una chiesa ancora piena di gente. Il suo legale ha fatto notare che l’accusa era «inverosimile» perché «solo un pazzo» si sarebbe comportato così in un luogo pubblico. 

Di fatto, era la parola dell’accusatore, uno dei due ragazzini di allora, contro quella del cardinale. 




Per l’Alta Corte, le dichiarazioni degli altri testimoni «sono incongruenti con la testimonianza del denunciante»: Pell era solito salutare i parrocchiani davanti alla cattedrale, al termine della messa, per una quindicina di minuti, lo stesso lasso di tempo nel quale, secondo l’accusa avrebbe compiuto le molestie in sagrestia. 

L’Alta Corte, alla fine, ha ritenuto «significativa la possibilità di aver condannato una persona innocente, perché le evidenze non hanno soddisfatto il livello di prova necessario». 

I sette giudici hanno così deciso all’unanimità il proscioglimento in base al fatto che la Corte d’Appello non ha considerato «il ragionevole dubbio».

Il presidente della conferenza episcopale australiana, l’arcivescovo Mark Coleridge, ha dichiarato che la sentenza «sarà accolta con favore da coloro che credono nell’innocenza del cardinale» e risulterà invece «devastante per gli altri». 

Quindi ha ribadito «l’impegno incrollabile della Chiesa per la sicurezza dei bambini e per una risposta efficace ai sopravvissuti e alle vittime di abusi sessuali su minori».


Australia, 02 Luglio 2010




Il prete cattolico John Sidney Denham è stato condannato da un tribunale di Sydney a 19 anni e 10 mesi di carcere per "sadici" abusi sessuali commessi fra il 1968 e il 1986 su 29 minorenni, alcuni di appena cinque anni

Denham, 67 anni, che è stato incriminato solo nel 2008 dopo la prima denuncia formale e da allora è rimasto in detenzione, si è riconosciuto colpevole dei reati commessi in diverse scuole in cui insegnava e in parrocchie in cui serviva, a Sydney e in altri centri del Nuovo Galles del sud. Delle vittime, 27 frequentavano la scuola superiore St Pius X a Newcastle, in cui era responsabile delle punizioni disciplinari. 

Nell’emettere la sentenza, accolta in aula da applausi e lacrime, il giudice della corte distrettuale, Helen Syme, ha detto che alcuni dei reati erano "sadici", perché, comportavano "una significativa pianificazione", e che "hanno contribuito ad una cultura di paura e di depravazione" nelle scuole in cui insegnava. 

Il prete pedofilo usava mostrare ad alcune delle vittime film pornografici ed offriva ad altri cioccolata, alcool e denaro

Le "lamentele" sul comportamento depravato di Denham sono rimaste inascoltate per anni. Molti ragazzi hanno scelto di lasciare la scuola per evitare le sue "attenzioni".

Rispondendo alle domande dell’accusa, l’ex prete ha riconosciuto di aver commesso una "grave violazione di fiducia" e di essere "eccitato dal dolore" delle sue vittime a cui somministrava punizioni corporali

Ha detto di aver trascorso gli ultimi 25 anni cercando di capire perché commetteva gli abusi. 

Non poteva chiederlo a Dio?




Tutto quello che posso dire è che «mi dispiace tanto».

«Ora vedo me stesso come uno sporco pedofilo che ha approfittato della situazione e ha usato il suo potere per abusare dei giovani». 

«Ero convinto di essere una creatura irresistibile e che i ragazzi acconsentivano volentieri alle mie avance» 

Quasi tutte le vittime hanno intentato una azione collettiva di risarcimento, che si prevede raggiungerà i milioni di dollari, contro la diocesi di Newcastle, che ora rischia la bancarotta.

Fuori del tribunale, una delle vittime, Matthew Oakley, si è detto confortato dalla sentenza.

«La mia speranza, dal risultato che abbiamo ottenuto, è che altre vittime di abusi abbiano la forza e il coraggio di farsi avanti e di chiedere giustizia. Le vittime non devono più nascondersi, perchè non hanno di che vergognarsi», ha detto ai giornalisti. 

La madre di un’altra vittima, che non ha voluto essere identificata, ha detto che la Chiesa Cattolica deve rispondere di tali abusi, perché il personale della scuola, incluso il preside, ha permesso che gli abusi continuassero.








"Revelation"un'indagine documentaria sugli abusi sessuali su minori all'interno della Chiesa Cattolica a cura della giornalista Sarah Fergusonpresenta interviste approfondite con preti pedofili seriali, con un accesso senza precedenti concesso dai tribunali alle fasi del processo.





Lo stupratore seriale Vincent Gerard Ryan, un prete della diocesi di Maitland-Newcastle diventato noto nei media come un mostro, aveva già trascorso 14 anni in prigione e stava affrontando un processo per nuove accuse da ex-chierichetti nella sua chiesa negli anni '70 e '80.

"Ryan mi ha guardato e ad un certo punto ha detto che, qualunque cosa pensassimo di lui, era sicuro del perdono di Dio".

"Non vogliono parlare di come la Chiesa li abbia protetti, hanno ancora un forte senso di solidarietà nei confronti della Chiesa".

"Questa è la doppia vita suprema: domenica ti presenti in Chiesa a predicare sulla morale commettendo atti atroci a volte immediatamente prima e immediatamente dopo".



Vincent Gerard Ryan, meglio noto come il "Mostro di Merewether", è uno dei peggiori pedofili nella storia della Chiesa cattolica australiana
. Ha aggredito sessualmente almeno 37 ragazzi. Molti di loro erano studenti delle scuole elementari, alcuni di appena nove anni.



Ha abusato di una delle vittime durante un funerale. Un'altra vittima è stata inizialmente abusata mentre cercava di fare il chierichetto.


Presso il tribunale del distretto del Nuovo Galles del Sud, la giudice Dina Yehia ha incarcerato l'81enne per altri tre anni e tre mesi, con un periodo senza condizionale di 14 mesi, 
definendo le azioni di Ryan "sfacciate e arroganti"


Gerard McDonald aveva 10 anni quando fu abusato due volte alla settimana per gran parte del 1975 nella macchina di Ryan. "Non è cambiato. È un pedofilo seriale. È un mostro".




Bernard Kevin McGrath, 70 anni, è stato imprigionato per 33 anni da un tribunale di Sydney per 64 reati contro 12 ragazzi.

Le offese sono avvenute alla Kendall Grange Special School 
dell'Ordine di San Giovanni di Dio a Morisset, a nord di Sydney, tra il 1978 e il 1985.

L'Ordine di San Giovanni di Dio trasferì McGrath a Kendall Grange dopo che le accuse contro di lui emersero nella struttura dell'ordine nel Marylands a Halswell, Christchurch.

McGrath lasciò l'ordine alla fine degli anni '90. Nel 1993 è stato incarcerato per tre anni per le offese nel Marylands e all'Hebron Trust, un centro di apprendimento per ragazzi di strada

Altre denunce sono emerse nel 2002 e, dopo il processo a Christchurch nel 2006, è stato condannato a cinque anni per 21 reati. Ha scontato circa la metà della pena. Nel 2012, quando sono arrivate le alttre accuse, viveva in una piantagione di tè negli altopiani dello Sri Lanka.

Il giudice Sarah Huggett ha descritto in dettaglio diverse offese: in un caso McGrath ha violentato un ragazzo lasciandolo sanguinare e zoppicare; in un'altra occasione il ragazzo ha vomitato dopo essere stato soffocato da McGrath che lo ha costretto ad un rapporto oraleHa poi strofinato la faccia del ragazzo nel vomito, prima di ordinare al bambino singhiozzante di ripulire.

Il giudice ha descritto McGrath come un predatore che si spostava da vittima a vittima, spesso in circostanze in cui il rischio di essere scoperto era elevato, e in alcuni casi in compagnia di altri fratelli.

McGrath si è reso colpevole di reati "deliberati e in misura predeterminata" contro i bambini, alcuni con difficoltà intellettuali, sociali, accademiche e comportamentali, ha affermato il giudice Huggett.








SYDNEY, 14 Dicembre 2017





La 
Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse, la Commissione Reale che ha indagato in Australia l'abuso sessuale di bambini da parte di preti pedofili ha scoperto una vera e propria epidemia risalente a decenni fa, con decine di migliaia di bambini vittime di abusi sessuali in scuole, organizzazioni religiose e altre istituzioni.

"Decine di migliaia di bambini sono stati vittime di abusi sessuali in molte istituzioni australiane", afferma il rapporto finale, particolarmente critico nei confronti delle organizzazioni cattoliche. “Non conosceremo mai il numero reale delle vittime

Qualunque sia il numero, è una tragedia nazionale, perpetrata da generazioni all'interno di molte delle nostre istituzioni più affidabili".




Il primo ministro Malcolm Turnbull ha affermato che tutti gli australiani dovrebbero leggere il rapporto.

"Voglio ringraziare e onorare il coraggio dei sopravvissuti e delle loro famiglie che hanno raccontato, spesso per la prima volta, le terribili storie di abusi che hanno ricevuto da persone che in realtà dovevano loro amore e protezione", ha dichiarato Turnbull.

Il presidente della commissione, il giudice Peter McClellan, ha affermato che la commissione ha ascoltato oltre 1.000 testimoni in quasi 15 mesi per valutare l'entità dell'abuso.

"Non è un caso di poche mele marce", afferma il rapporto. "Le principali istituzioni della società hanno seriamente fallito. I problemi sono stati così diffusi e la natura dell'abuso così atroce che è difficile da capire".





L'Australia ha creato la commissione nel 2012 per indagare su decenni di abusi sessuali in istituzioni religiose, scuole e altri istituti - l'unico paese al mondo finora ad avviare un'indagine così radicale guidata dal governo. La commissione ha riscontrato che oltre 4.000 istituzioni sono state implicate in accuse di abuso.

Gli investigatori del governo australiano hanno identificato 4.444 vittime di abusi e almeno 1.880 sospettati di abusi dal 1980 al 2015. La maggior parte dei sospettati di abuso erano preti cattolici e fratelli religiosi

Il rapporto pubblicato afferma che il 62% dei sopravvissuti che hanno riferito alla commissione di essere stati abusati nelle istituzioni religiose sono stati abusati in una struttura cattolica.

L'inchiesta, che è costata 373 milioni di dollari australiani al governo australiano, ovvero 286 milioni di dollari, "ha rivelato numerosi casi in cui i leader delle istituzioni religiose erano a conoscenza delle accuse di abusi sessuali su minori, ma non hanno mai preso provvedimenti efficaci, con conseguenze catastrofiche per i bambini", afferma il rapporto.





Le rivelazioni più dannose sugli abusi sessuali su minori si sono concentrate sugli scandali in città come Ballarat, città natale del cardinale George Pell, il più alto prelato cattolico romano ad essere accusato formalmente di reati sessuali.

A Ballarat, un ufficiale di polizia ha indagato su una cerchia pedofila nelle scuole cattoliche locali e ha dichiarato che fino a 30 vittime si sono suicidate.


Gli australiani sono rimasti scioccati non solo dalla gamma degli abusi che sono stati portati alla luce, ma dalla natura sistematica delle insidie.


TO BE CONTINUED


REVELATION-APOCALISSE



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